lunedì 2 novembre 2009

A Torino il mare a Porta Nuova si farà


Ritorna la speranza critica. Dopo la diffusa manifestazione di adesione al progetto per il mare a Porta Nuova, a Torino è seguita l'esplicita presa di posizione da parte di un establishment che ha definito il progetto "irreale e irrealizzabile". Ma ora vediamo tornare il desiderio per una simile città.
Nell'immagine di la Rivoluzione vegetale (pubblicata nell’ambito di Uniamo le Energie, Sosteniamo il futuro - Regione Piemonte) il mare a Porta Nuova appare riprodotto in un tratto del centro storico, dove in futuro la vegetazione si sarà diffusa nello spazio pubblico. Verrà un giorno in cui...
“Già da alcuni anni, sull’intera area urbana, l’asfalto delle vie e delle piazze è stato sostituito dalla vegetazione: Torino è la prima città al mondo che si trasforma in uno spazio nuovo, urbano e naturale ad un tempo.
Nelle piazze la vegetazione cresce rigogliosa, gli alberi e i frutteti hanno invaso i grandi viali: in alcune aree della città i torinesi curano i loro orti urbani.
Per le strade si vedono passanti a piedi scalzi, cittadini a cavallo, mezzi di trasporto pubblico di nuovissima generazione, rapidi e silenziosi; il fabbisogno energetico si riduce di circa il 60%, così come la spesa sanitaria pro-capite.
Nei mesi immediatamente successivi alla trasformazione, la città diventa una delle prime dieci mete turistiche mondiali, sfruttando gli ingenti nuovi flussi turistici provenienti dai paesi emergenti.
Tutto ciò, oltre a ricadute importanti sul piano dell’immagine e dell’attrattiva internazionale della città e della regione, comporta una profonda e positiva modifica nell’organizzazione della vita urbana e nello stile di vita dei cittadini, determinando una nuova percezione del rapporto uomo/città/natura e un nuovo ‘status’ internazionale per Torino e il Piemonte.
Si innescano nuove potenzialità prima sconosciute: la vicinanza stessa con una realtà così diversa, in conseguenza di una rivoluzione in fondo semplice ma davvero radicale, sviluppa nuove filosofie economiche, riconvertendo completamente le attività produttive cittadine verso indirizzi ormai lontani dall’antica vocazione industriale.”

martedì 29 settembre 2009

Il lago e la collina all'expo 2015?

Herzog presenta il masterplan per l'expo 2015, ha avuto una visione: il lago e la collina!
Chi gli ha mandato la cartolina del mare a scalo Farini?
Benissimo che si faccia anche nella sede dell'expo 2015 ma non dimentichiamo che il progetto è nato per i 600.000 metriquadri dello scalo Farini, per realizzare un rifugio naturale e balneare nel cuore della città.
Vedi presentazione a Expo 2015 Camp

venerdì 10 luglio 2009

Il mare a Scalo Farini all'Expo2015Camp

Il 25 giugno 2009 il progetto per "Il mare a scalo Farini" è stato presentato e discusso all'Expo2015Camp svoltosi a Palazzo Stelline, Milano.
Vedi atti e documentazione su http://www.expo2015camp.org/atti-conferenza/
L'idea è stata generalmente apprezzata. Come dice Luca Perugini, organizzatore di questo BarCamp e sostenitore del progetto, "quando lo racconto... vedo la gente che all'improvviso guarda un orizzonte immaginario, guarda lontano!"

giovedì 2 luglio 2009

Tre rifugi balneari a Milano

L'Idroscalo a Milano

A Milano, per avere una spiaggia a chilometri zero, sarebbero utili almeno tre rifugi balneari: il mare a scalo Farini, un altro bacino nel Parco Sud e poi l'Idroscalo. Questo c'è già, nel dopoguerra divenne "il mare dei milanesi" ma oggi è chiuso alla balneazione perchè le sue acque sono insicure. Il suo perimetro raggiunge i 5 chilometri ma la comoda accessbilità all'acqua è ridotta a poche centinaia di metri a causa delle sponde scoscese.
Si potrebbe modificare il profilo del litorale creando anse sabbiose e parti di bacino con acque sicure per la balneazione. I costi sarebbero contenuti e gli interventi potrebbero essere progressivi, fino a rendere fruibili tutte le spiagge.

lunedì 15 giugno 2009

Il mare in città?


In queste foto il Serpentine Lake, in Hyde Park a Londra.


A Milano si continuano a costruire case ma gli abitanti continuano a sognare il mare.
Il progetto per il mare a scalo Farini sembra un paradosso ma a pensarci bene è proprio una cosa di cui riconosciamo la necessità.

La maggior parte della popolazione terrestre abita nelle città e la tendenza all'inurbamento è in forte crescità, è un dato di fatto.
Intanto l'ambiente metropolitano sta peggiorando, non ci si preoccupa quasi per nulla della vivibilità e si continua ad aumentare la densità di costruzioni e abitanti. Questi ultimi (noi) si trovano a dover scappare fuori città per riprender fiato.
Quindi urge portare nelle città un po' di ciò che solitamente andiamo a cercare fuori, ad esempio il mare.
Oggi (anche a causa della necessità di ogni amministrazione comunale di far cassa tramite operazioni urbanistiche ad alta densità fondiaria) si tende a pensare alle città come a posti dove continuare a costruire solo case e infrastrutture, per poi ritrovarsi in viaggio tutti insieme in ondate di fuga verso mare, montagna, campagna e poi ancora in ingorghi di rientro, questo è oltremodo stressante e antiecologico.
Ma visto che a Milano sono 1.200.000 i metri quadrati derivanti dal pacchetto di dismissione degli scali ferroviari perchè non dedicarne 500.000 alla realizzazione del mare a scalo Farini?
Si prevede di mantenere alcuni binari interrati? Benissimo, sopra ai binari ci può stare il mare, con profondità variabili da uno a tre metri.
Si pensa ad interrare i binari per poter costruire case al loro posto? Ma se costruissimo le case un po' più in là, a Scalo Farini si potrebbe fare il mare.
Ma quanto costa? Un sottopasso veicolare può costare 100 milioni di euro, il mare non costerebbe di più.
I nuovi sottopassi ci permettono di portare un altro po' di auto sulle strade, il mare ci permetterebbe di fare il bagno, prendere il sole, andare in barca, .......etc.
Sarebbero soldi buttati? Perchè non realizzare un sogno collettivo?
Anche perchè non si intravvede, nel futuro urbanistico di Milano, un'altra occasione di trasformazione urbana così vasta e prossima al centro.
In città lo spazio pubblico è sempre più percepito come un diritto e la sua definizione come una nuova forma di partecipazione. I cittadini vogliono tornare a scegliere come sarà lo spazio in cui vivono.
Il mare a Scalo Farini è una ricerca su cosa desideriamo trovare nelle città del futuro: per renderle accoglienti è necessario coltivare e realizzare sogni.

venerdì 12 giugno 2009

Cartolina con il mare a Milano

Questa settimana è in distribuzione la cartolina del mare a Scalo Farini in tutti i punti del circuito Promocard di Milano. Tramite questo link puoi spedirla agli amici
www.promocard.it/cards/send/?id=10088&startMode

venerdì 8 maggio 2009

Un rifugio balneare in città


A Milano Scalo Farini è da tempo in gran parte dismesso, tutta l’area verrà presto trasformata, i pochi binari che rimarranno per giungere a Stazione Garibaldi e proseguire nel passante ferroviario potrebbero essere interrati.
Il grande spazio libero che ne deriva (circa 600.000 metri quadrati) sembra fatto apposta per accogliere il "mare a Milano", un bacino d'acqua che diventerebbe un "rifugio balneare" prossimo al centro della città. Con la sua acqua balenabile il mare a Scalo Farini potrebbe occupare circa 350.000 m2, comprese spiagge, prati, boschi e un approdo, lungo il perimetro. Altri 100.000 m2 nel disegno sono dedicati a un’altro spazio pubblico, dove far sorgere una collina verdeggiante, abbastanza alta da fornire un punto di vista panoramico sulla città.